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Perché aggiornare gli smartphone: patch di sicurezza e update contro i malware

DiRedazione

Apr 3, 2024
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In un’epoca costellata di progressi tecnologici rapidi e incessanti, lo smartphone si è affermato quale compagno quotidiano indispensabile, custode di segreti, comunicazioni, ricordi e informazioni personali. Ma come ogni prodotto dell’ingegno umano, anch’esso è soggetto a imperfezioni e vulnerabilità.

Tutto il panorama digitale, infatti, è un terreno fertile per individui malintenzionati che cercano di sfruttare ogni minima crepa nel sistema per infiltrarsi e causare danno, qualcuno li identifica come hacker black hat. Di fronte a questa minaccia costante, gli aggiornamenti software sono nati non solo come una pratica raccomandata, ma come un imperativo categorico per la salvaguardia della sicurezza personale.

Gli update dei dispositivi mobili, specialmente quelli dedicati alla sicurezza, rappresentano la linea di difesa primaria contro il dilagare di malware, ransomware e altre forme di attacchi informatici. Questi aggiornamenti contengono patch che correggono bug e vulnerabilità, rafforzando le mura digitali che proteggono i nostri dati più preziosi.

In questo articolo, ci avventureremo in un’analisi dettagliata delle ragioni per cui è essenziale mantenere i propri dispositivi aggiornati, esplorando la natura e l’importanza delle patch di sicurezza e degli aggiornamenti nel contrasto ai malware. Affronteremo le dinamiche che rendono gli update non solo una misura preventiva, ma un vero e proprio dovere etico nei confronti della nostra integrità digitale e di quella altrui.

Quali sono i malware che colpiscono Android

Il sistema operativo Android, pur essendo uno dei più diffusi e apprezzati al mondo, si trova anche ad essere uno dei principali bersagli dei creatori di malware. Questi software malevoli sono progettati per infiltrarsi nei dispositivi inosservati, causando danni o rubando dati senza il consenso dell’utente. La varietà di malware che affliggono Android è ampia, e la loro evoluzione è costante, alimentata dallo sforzo continuo degli hacker di bypassare le misure di sicurezza esistenti. Ecco una panoramica dei principali tipi di malware che minacciano gli utenti Android:

Adware

Questo tipo di malware inonda il dispositivo con annunci pubblicitari indesiderati, spesso intrusivi e ingannevoli. Sebbene possa sembrare meno pericoloso rispetto ad altre forme di malware, l’adware può compromettere la privacy degli utenti raccogliendo dati sulle loro abitudini di navigazione.

Ransomware

Il ransomware è un tipo di malware particolarmente nocivo che cripta i dati sul dispositivo dell’utente, rendendoli inaccessibili. Gli autori del ransomware richiedono un pagamento (il “riscatto”) per rilasciare una chiave di decifrazione che consenta di recuperare i dati.

Spyware

Come suggerisce il nome, lo spyware è progettato per spiare l’utente. Può registrare battiture sulla tastiera, acquisire dati dai messaggi, dalle email e dalle applicazioni di messaggistica, e persino attivare a distanza la fotocamera e il microfono del dispositivo per spiare l’ambiente circostante dell’utente.

Trojan

I trojan sono un tipo di malware che si mascherano da software legittimi per ingannare l’utente e convincerlo a installarli. Una volta attivati, possono svolgere una varietà di attività dannose, dall’avvio di altri download malevoli all’apertura di backdoor per altri malware.

Elencando alcuni dei malware più comuni e distruttivi troviamo:

  • Judy: un adware che si è diffuso attraverso giochi apparentemente innocui. Ha infettato fino a 36 milioni di dispositivi, generando profitti illegittimi tramite clic fraudolenti sugli annunci.
  • WannaLocker: un ransomware che, ispirandosi al celebre WannaCry, cripta i file sulla memoria esterna dei dispositivi Android, chiedendo un riscatto per il loro sblocco.
  • Pegasus: un sofisticato spyware che può essere installato senza l’interazione dell’utente, sfruttando vulnerabilità del sistema, e che è capace di accedere praticamente a qualsiasi dato sul dispositivo infetto.
  • Loapi: un trojan multifunzione che può causare una varietà di problemi, dagli annunci indesiderati al mining di criptovalute, che usurpa le risorse del dispositivo fino a causarne il surriscaldamento o addirittura il danno fisico.

La conoscenza dei malware e delle loro manifestazioni è cruciale per prevenire l’infezione dei dispositivi. Gli utenti Android dovrebbero rimanere vigili e avere sotto mano le notizie sulla tecnologia e sui propri dispositivi in particolare, evitare di installare app da fonti non ufficiali e mantenere il proprio dispositivo sempre aggiornato con le ultime patch di sicurezza rilasciate.

E invece che cosa colpisce maggiormente gli iPhone?

I dispositivi Apple, noti per il loro ecosistema chiuso e le rigorose misure di sicurezza, sono generalmente considerati meno vulnerabili ai malware rispetto ai dispositivi Android. Tuttavia, non sono immuni.

Gli hacker continuano a sviluppare strategie sempre più sofisticate per infiltrarsi anche in questo sistema apparentemente inespugnabile. Qui di seguito, alcuni dei malware che hanno colpito i dispositivi Apple negli anni:

  • XcodeGhost: questo malware ha colpito gli sviluppatori che utilizzavano una versione compromessa del software Xcode di Apple, usato per creare app per iOS e macOS. Le app infette, una volta caricate sull’App Store, potevano rubare informazioni dai dispositivi su cui venivano installate.
  • KeyRaider: mirato agli utenti di iPhone con jailbreak, KeyRaider è stato in grado di rubare più di 225.000 credenziali di accesso Apple, così come dati di acquisto e certificati di sicurezza, sfruttando una vulnerabilità nelle app scaricate da store di terze parti.
  • WireLurker: questo malware, che colpiva sia macOS che iOS, veniva trasmesso tramite app malevole scaricate su Mac, per poi infettare dispositivi iOS collegati via USB. Era in grado di installare app di terze parti su dispositivi iOS non jailbroken, una minaccia piuttosto insolita per il sistema di Apple.
  • Pegasus per iOS: versione del famigerato spyware adattata per iOS, sfruttava una triade di vulnerabilità zero-day (non precedentemente conosciute) per autoinstallarsi sui dispositivi senza interazione dell’utente. Una volta infettato, il dispositivo poteva essere monitorato a distanza, con accesso a messaggi, chiamate, email, e persino alla fotocamera e al microfono.
  • Masque Attack: questa tecnica di attacco permetteva ai malintenzionati di sostituire app legittime con delle loro versioni infette, senza che l’utente se ne accorgesse. Sfruttava una vulnerabilità nel sistema di gestione delle app di iOS.

Nonostante queste minacce, Apple continua a lavorare per mantenere i suoi dispositivi sicuri, rilasciando regolarmente aggiornamenti software che correggono vulnerabilità e migliorano le funzionalità di sicurezza.

Gli utenti possono contribuire alla sicurezza dei loro dispositivi evitando il jailbreak, scaricando app esclusivamente dall’App Store ufficiale, e mantenendo sempre aggiornato il sistema operativo del loro dispositivo.

Redazione
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